In etnologia, feticismo, vale a dire una forma di religiosità, l’adorazione di oggetti. Il feticismo era ritenuto uno degli primi stadi originari della religiosità umana e venne considerato una variante dell’animismo, ovvero il pratico tentativo di poter accomunare l’insieme delle diverse religioni oppure dei culti.
Feticismo ai giorni nostri
Il feticismo implica l’uso di un qualsiasi oggetto fisico con la funzione di provocar eccitazione sessuale. Tale “disturbo” feticistico tende a verificarsi nel momento in cui vi è una forte eccitazione sessuale grazie all’utilizzo dell’uso di tale oggetto o di una parte del corpo non legata ai genitali, come ad esempio i piedi. Può provocare soffrenza in modo particolarmente sostanenziale, tanto da poter interferire con la vita quotidiana. Il feticismo, inoltre, è una sorta di forma di parafilia, per cui colui che viene chiamato “feticista” può provocare eccitazione e appagamento sessuale in diversi modi, come ad esempio: indossando indumenti intimi appartenuti ad un’altra persona, tenendo ben stretti degli oggetti (oppure strofinandoli e annusandoli, come un paio di scarpe col tacco). Le persone affette da disturbo feticistico possono rivelarsi incapaci di funzionare correttamente sessualmente senza il classico feticcio, il quale può sostituire la consona attività sessuale con il proprio partner (ovviamente a patto che sia un rapporto sessuale consenziente). Il bisogno di tale feticcio può essere così profondo e compulsivo sino ad arrivare a stravolgere la vita del soggetto in questione, eppure, nella maggior parte delle situazioni, il comportamento del feticista non risponde in modo perfetto alla definizione di “disturbo”, poichè esso non provoca alcun tipo di significativo dolore e non arreca alcun danno nella vita altrui. Se si è single e non si ha una notevole voglia di iniziare una relazione, è consigliato visitare il sito fetishincontri.com su cui poter fare riferimento nel momento in cui si volesse intraprendere degli incontri occasionali online. Su tale sito si potrà conoscere le maggiori esperte di fetish e di schiavi a scopo sessuale ed organizzare l’appuntamento perfetto con una o più persone col solo scopo di divertirsi e condividere le proprie esperienze e desideri sessuali garantendo la navigazione sul sito in totale anonimo.
Il feticista in amore: come ci si comporta?
Vi è un noto personaggio nel campo della psicologia scientifica di nome Alfrd Binet, il quale afferma ciò:”nel feticismo patologico il cosiddetto “oggetto del desiderio” è come se diventasse il centro della vita di chi ne soffre” (almeno per quanto riguarda quella sessuale) ed è, inoltre, spesso in balìa di irrefrenabili impulsi, oltre che involontari. Parecchie persone tendono ad eccitarsi eroticamente esclusivamente da un particolare elemento del corpo appartenente all’altra persona (ad esempio: capelli, piedi, dita delle mani) oppure, talvolta, può capitare di esser eccitati da alcuni oggetti “esterni” quali: scarpe, intimo, pantaloni in pelle e altri simili. Tale anomalia, per cui, viene chiamata “feticismo erotico”. Molto spesso ci si chiede come si può trarre piacere dai piedi, eppure la risposta è olto semplice, ovvero: attraverso pratiche che possono riguardare i piedi nudi, ma anche calze e quant’altro. Tali pratiche possono essere molteplici e le più diffuse sono le seguenti:
- Sniffing: ovvero annusare i piedi nudi o una scarpa, tendenzialmente poco puliti, infatti, lo sporco presente su di essi provocano davvero eccitazione per il soggetto feticista, il quale potrebbe adorare esser imboccato con le dita dei piedi dal proprio partner.
- Foot job: sicuramente una delle pratiche più famose, il quale comprese la masturbazione eseguita atttraverso l’utilizzo dei piedi della persona amata.
- Toejam eating: mangiare la sporcizi accumulata nel tempo tra le dita dei piedi.
Sarebbe opportuno far sapere che in un certo grado di feticismo in un rapporto di tipo sentimentale, può fare solo che bene, ma diventa un problema nel momento in cui diventa l’unico modo per provare grande piacere psicologico oltre che fisico. In tal caso è opportuno vivere il proprio “disturbo” feticistico con una maggior consapevolezza e non con la colpevolezza (cosa che in molti tendono a fare) ed occorre parlarne con la propria amata e, se si dovesse ritenere opportuno, iniziare un percorso di psicoterapia di coppia per conoscersi più a fondo.